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Luna Crescente
Libera Store

Data di uscita : 16 Nov 2001
Tipo Album :
Tracklist:
  1. Corale Cantico (D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)
  2. Kyrie (Missa Luba) (Anonimo)
  3. Occhi Di Bambino (A. Ruggiero, C. Cantini)
  4. Ave Maria (C. Gounod)
  5. God Rest You Merry Gentlemen (Anonimo)
  6. Aria Sulla Iv Corda (J. S. Bach)
  7. Sanctus (M. Colonna, L. Bigazzi)
  8. Notte (S. Cognolato)
  9. Gloria (Misa Criolla) (A. Ramirez)
  10. Lo Frate Sole (A. Rossi)
  11. Flow My Tears (J. Dowland)
  12. Adeste Fideles (J. F. Wade)
  13. Canto Dell'Amore (D. Fossati, A. Ruggiero, R. Colombo)

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È un momento di grande interesse per la musica sacra e non solo negli Stati Uniti, dove il gospel è diventato un territorio importante di ricerca e sperimentazione. Anche in Italia sono sempre più numerosi i progetti legati alla spiritualità in musica e questo nuovo album di Antonella Ruggiero ne è la conferma, con tratti molto particolari. Un disco di inni famosi e celebrati ma anche di preghiere appena sbocciate e di canzoni pacate, intense, che vogliono richiamare a un’idea diversa di musica rispetto a quella che negli ultimi anni è prevalsa: un’idea di serenità, di chiarezza interiore.
Non è un progetto caduto all’improvviso dal cielo e assunto come un corpo estraneo rispetto alla musica incisa fino a oggi. Antonella ha sentito crescere questi suoni un po’ per volta nel corso degli anni e trova una continuità fra molte sue canzoni “profane”, specie del repertorio più recente, e queste “sacrarmonie”. E non è un disco da cerimonie liturgiche in spazi chiusi ma un progetto sonoro che si apre agli orizzonti del mondo e alla natura. Antonella evoca il Dio delle cose, dei campi aperti e della “luna crescente”, piegando la sua voce a cercarlo ovunque; a riconoscerlo, come faceva Bob Dylan in quella sua canzone famosa, “in ogni foglia che si scuote, in ogni granello di sabbia”.

L’album è l’estensione naturale di un tour iniziato alla fine del 2000 e proseguito quest’anno in varie rassegne di musica sacra. In quelle occasioni Antonella ha potuto cogliere il sincero apprezzamento da parte del pubblico e valutare anche il senso di gioiosa libertà che il nuovo repertorio le dava – alla fine dei concerti si accorgeva di non provare assolutamente stanchezza, come se la sua voce avesse potuto finalmente librarsi in una ideale dimensione a gravità zero. Così a settembre di quest’anno è entrata in studio, con Roberto Colombo e i musicisti che già avevano collaborato negli spettacoli dal vivo: l’Arké Quartet, il gruppo da camera di cui fa parte il violinista Carlo Cantini, più il percussionista Ivan Ciccarelli, entrambi collaboratori abituali di Antonella. Il lavoro è durato un mese, con puntiglio e concentrazione: poche takes misurate ogni giorno, con un’esecuzione collettiva per dare naturalezza e fluidità alla musica. Suoni essenziali, strumenti acustici. Roberto Colombo confessa di avere provato qua e là qualche intarsio elettronico, senza sortire i risultati che sperava. “Era musica che già bastava a se stessa. L’elettronica non avrebbe aggiunto nulla, semmai avrebbe tolto”.

“Luna crescente-Sacrarmonia” è un progetto aperto. Antonella Ruggiero lo porterà in scena nelle prossime settimane con una serie di concerti, una ventina di esibizioni fra dicembre e febbraio, che le daranno forse nuovi stimoli e idee. In quelle occasioni eseguirà anche alcuni brani provati e rifiniti che non hanno trovato posto nell’album. Fra tutti spicca “Tumi Shiva”, un mantra hindu che avrebbe forse stonato in un album incentrato sulla cristianità ma che suona emozionante ed emblematico. Le “sacrarmonie” di Antonella sono un viaggio nel mondo, senza limiti e barriere, dall’Ave Maria della nostra tradizione alla “Misa criolla” alla “Missa Luba”; e un viaggio nel tempo, anche, “per leggere il nuovo millennio cercando tesori nascosti da recuperare”.

“LUNA CRESCENTE” BRANO PER BRANO

Corale cantico
Un bellissimo brano da “Libera”, il suo disco del ’96, che aveva già in sé una forte carica di spiritualità. Riarrangiato in maniera profondamente diversa, esprime da subito la continuità voluta da Antonella fra questo progetto e il suo repertorio passato.
Kyrie
È tratto dalla “Missa Luba”, per coro e percussioni, un’opera di Guido Haazen composta in Congo negli anni ’60. E’ un lavoro che all’epoca fece scalpore, sull’onda del Concilio Ecumenico Vaticano II che favoriva l’introduzione di liturgie legate alla cultura delle singole comunità. Un suggestivo incontro fra Africa e Occidente, molti anni prima che tutto ciò fosse “world music”.
Occhi di bambino
Una composizione di Carlo Cantini scritta appositamente per l’album, su testo di Antonella. La grande carica emotiva del brano è rivelata in trasparenza già dal titolo. Sono gli occhi dei bambini del nostro tempo a fornire l’ispirazione, specie i più sfortunati – occhi innocenti e smarriti, che sempre più spesso vedono l’orrore.
Ave Maria
Fra le molte “Ave Maria” possibili, quella di Charles Gounod è la più celebre ed eseguita. Composta nel 1859, sulle tracce di una precedente composizione per violino e pianoforte
ispirata al 1° preludio di Bach. La versione di Antonella è ammirevolmente essenziale: un nudo tappeto strumentale e un’esecuzione sobria, senza acrobazie virtuosistiche.
God Rest Ye Merry Gentlemen
Una carola tradizionale inglese, molto popolare nei Paesi anglosassoni ma praticamente sconosciuta qui da noi. Antonella la esegue con vocalizzi che immergono la sua voce letteralmente nel quintetto. Un altro segno importante del disco: prevale il lavoro collettivo, non un leader “accompagnato da”.
Aria sulla quarta corda
Un tema famosissimo di Johann Sebastian Bach, spesso eseguito e proposto in passato anche come “canzone”. Non è propriamente musica sacra ma ha una tal delicatezza e armonia da intonarsi perfettamente al progetto di “Luna crescente”.
Sanctus
L’autore è Maurizio Colonna, uno dei più noti e ammirati esecutori di chitarra
classica del nostro tempo. Antonella lo ha conosciuto nel corso di una rassegna di musica sacra al Monastero di Santa Chiara a Napoli. Dall’incontro è venuta l’idea di una collaborazione, subito realizzatacon questo brano.
Notte
Un anno e mezzo fa, al Teatro Piccolo di Milano, Antonella aveva collaborato a uno spettacolo nel contesto della Festa della Musica, “Parallelo zero”. “Notte” è uno dei due temi che aveva eseguito, accompagnata da un’orchestra da camera con una suggestiva scenografia multimediale. Questo è un nuovo arrangiamento del brano. L’autore è Sebastiano Cognolato.
Gloria
Il compositore argentino Ariél Ramirez scrisse questo brano nel 1964 nel contesto della sua “Misa Criolla”, audace e apprezzato tentativo di fusione fra musica sacra occidentale e musica popolare andina. Esistono molte versioni della “Misa”, a cominciare da una straordinaria di Mercedes Sosa. Questo è un particolare arrangiamento molto sobrio, senza i timbri dei charangos e dei flauti boliviani e soprattutto senza il grande coro che tradizionalmente avvolgela parte solistica originale.
Lo Frate Sole
Negli spettacoli dal vivo di Antonella questo brano si snoda per 6/7 minuti: qui si è preferita una più raccolta versione ridotta. Il compositore è Antonio Rossi, un musicista di Assisi che ha musicato l’intero “Cantico delle creature”, da cui è tratto “Lo Frate Sole”.
Flow My Tears
Un altro brano non precisamente sacro ma di grande bellezza e suggestione. E’ un’idea dei musicisti del quartetto d’archi a cui Antonella ha aderito con entusiasmo. L’autore è John Dowland, liutista e compositore irlandese vissuto fra il ‘500 e il ‘600 che ci ha lasciato quattro splendide raccolte di arie per piccolo coro o voce sola accompagnata dal liuto.
Adeste Fideles
Uno dei più celebri inni natalizi della nostra tradizione. Come nel caso dell'”Ave Maria” di Gounod o dell'”Aria sulla quarta corda”, Antonella ha scelto di affrontare questo monumento musicale nel segno dell’essenzialità, della sottigliezza; un lavoro di sottrazione più che di addizione.
Il canto dell’amore
Il disco termina com’era iniziato: con una citazione da “Libera”, con un seme di musica gettato cinque anni fa che oggi dà un ricco frutto e svela la sua natura più vera e profonda.


Credits
Prodotto da Roberto Colombo
Registrato da Massimo Faggioni – studio “Registrazioni moderne” su “MACKIE HDR24/96”
Mix: Roberto Colombo e Massimo Faggioni – studio “Registrazioni moderne”
Mastering: Stefano Barzan – “Studio Barzan”
Ph: Babic
Immagini live: Rossella Dacci / S. Stefano, Firenze – 01.10.01
Un ringraziamento per la collaborazione a:
Esaù Remor e Paolo Pizzimenti, Paolo Corsi, Cristiano Ostinelli e Oki Doki.
Grafica: KEYA
Musicisti
Antonella Ruggiero, voce e percussioni
Ivan Ciccarelli, percussioni
Arkè Quartet: Carlo Cantini, violino e percussioni, Valentino Corvino, violino e voce, Sandro Di Paolo, viola, Enrico Guerzoni, violoncello